“Nelle Schegge di mare, commenta Tamberi, il protagonista non è il pesce che ha generato l’ispirazione, ma l’idea di se che mi ha suggerito e che diviene il motivo di espressione con riferimenti antropomorfi e ironici. La magia delle Schegge di mare ha in tutto il suo percorso la ricerca di un unico filo conduttore: l’armonia, intesa come perfetto adattamento delle specie marine alla mia idea del mare. L’adozione di legni vissuti, più ancora che vecchi, la scelta di materiali storici come il cuoio, il ferro, rame, pietra, vogliono essere testimonianza di un limpido impegno educativo nella ricostruzione di quell’antico rapporto tra l’uomo e la natura. Ogni mio progetto artistico è parte di una precisa e mirata motivazione sociale, dalla quale prende campo anche una denuncia rivolta all’ambiente, spinta dalla speranza di un futuro di sostenibilità ambientale, ma anche, dalla preoccupazione per lo stravolgimento degli habitat marini e terrestri.”