FAMIGLIA ACCAME

SOCIETÀ: ACCAME EMANUELE & F., RIUNIONE ARMAMENTO, NEPTUNIA, LA LIGURE-ROMANA

Il capostipite della famiglia Luigi Accame era originario di Varazze.

Con un piccolo Brick – il Giuseppe Accame -intraprese il commercio di cereali con la Crimea, gettando le basi della fortuna di famiglia. Durante la seconda metà dell’800 gli Accame gestivano alcuni velieri adibiti ai carichi di riso proveniente dalla Birmania, grano dalla California, guano dal Perù.

Furono tra i pochi armatori a sopravvivere all’avvento del vapore.
Il matrimonio di Luisa Accame con Alberto Ravano garantì ai discendenti un lungo futuro nel settore marittimo.

PIROSCAFO GIUSEPPE ACCAME

Agli inizi del ‘900 la flotta Accame conta bastimenti a vela e piroscafi, tra cui il Giuseppe Accame, costruito nel cantiere del Muggiano

  • Società Accame Emanuele & F
  • 1899
  • Muggiano, La Spezia – Italy
  • 100,04 mt
  • 14,33 mt
  • 38.830 tls
  • 14 nodi

Adibito a trasporto di rinfuse prevalentemente sulle rotte del Mar Nero, Nord Europa e Plata, verrà affondato a cannonate da un sommergibile tedesco nel 1917 al largo di capo Spartel. Se ne conserva il ruolino equipaggio del maggio 1901, completo di provenienza, età e paga.

FAMIGLIA BRUZZO

SOCIETÀ: LA VELOCE

La compagnia nasce nel 1884 dalla liquidazione della società fondata da Giobatta Lavarello, un pioniere dell’armamento morto tre anni prima.

I soci – Matteo Bruzzo, tesoriere del Comune e liquidatore, e i Marchesi Marcello Durazzo e Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini – nell’assemblea del 24 aprile 1884 decisero la trasformazione della società nella compagnia di navigazione La Veloce, con capitale sociale di 15 milioni di lire. Bruzzo conserva la maggioranza azionaria sino alla morte, il 30 marzo 1896. Per molti anni fu l’unica società a capitale completamente italiano, anzi genovese.

Nel 1892 la società riceveva dal governo brasiliano il premio di centomila lire spettanti a quel vettore straniero di emigranti che avesse portato in Brasile almeno diecimila emigranti non assistiti.

FAMIGLIA CAMPANELLA

SOCIETÀ: TITO CAMPANELLA, SOCIETÀ INDUSTRIALE MARITTIMA, ITALNAVI

Tito Campanella era un ingegnere navale che lavorò prima della Grande Guerra nelle Officine Savoia. Qui acquisì esperienza nella costruzione dei motori a combustione interna che andavano sostituendo quelli a vapore. La FIAT, che ne aveva cominciato la costruzione di questi motori nello stabilimento di Torino, incaricò l’ingegner Tito della loro sperimentazione sulle navi della propria Società Commerciale di Navigazione.

Nel 1925 Campanella costituì una società propria che nel 1930 gestiva 9 piroscafi. Nel dopoguerra la società cambiò nome in ITALNAVI, esercitando servizi di linea per il centro e sud America ed in tutto il mondo, compreso il traffico petroliere.

FAMIGLIA CERRUTI

SOCIETÀ: FRATELLI CERRUTI fu A. , MARITTIMA ITALIANA

I Cerruti furono una famiglia di armatori e costruttori navali di Varazze.
Alessandro fu consigliere della “Mutua di assicurazioni marittime italiane”, costituita a Genova nel 1857 su modello di quella di Camogli; successivamente trasforma la Mutua in un Banco, di cui diventa titolare, per sovvenzionare iniziative nel settore dell’armamento: da esso ebbe origine la “Gastaldi & C.”, Società di navigazione ed Agenzia del “Lloyd”.

Ancora agli inizi del ‘900 i Cerruti armavano navi in ferro a vela.
Alessandro Cerruti insieme ad altri nomi importanti dell’armamento genovese – Cosulich, Premuda, Pittaluga e altri – fu fondatore della MARITTIMA ITALIANA, che esercitava un servizio di piroscafi di lusso con l’India

FAMIGLIA CROCE

SOCIETÀ: CROCE ITALO ARMAMENTO E GESTIONE NAVI

Si ha notizia dell’armatore Croce dal 1934. Lo scagno si trovava in piazza De Marini, 2.

Armò in proprio pochi piroscafi, ma tra essi uno – il MAURO CROCE – si distinse per avere resistito all’attacco di un sommergibile tedesco il 23 aprile 1943; la nave – pur gravemente danneggiata – fece ritorno in porto e il comandante Cesare Rosasco fu decorato di medaglia d’oro al valor militare, unico marittimo della Marina mercantile.

La Società si riprese dalle vicende belliche e per alcuni anni esercitò una linea commerciale regolare con l’Africa occidentale trasportando tronchi, legname e merci varie.

FAMIGLIA DALL’ORSO

SOCIETÀ: DALL’ORSO & CO. , TIGULLIA, TRANSATLANTICA DI NAVIGAZIONE, SOCIETÀ NAZIONALE DI NAVIGAZIONE, S.E.A. (SOCIETÀ ESERCIZIO ARMAMENTO)

I Dall’Orso erano originari di Chiavari, dove nella prima metà dell’800 armavano e comandavano vari bastimenti adibiti al traffico dei cereali con il mar Nero.
Erano mercanti oltre che armatori, con uffici commerciali a Nikolajeff, Berdiansk, Genova, Marsiglia ed in altri continenti.

Nel 1917 acquisiscono i piroscafi della serie ANSALDO, costruiti in economia per il Governo durante la guerra, destinandoli a rotte commerciali per il Sudamerica ed il Golfo del Messico.

Nel 1926 le difficoltà economiche costringono i Dall’Orso a vendere tutte le navi, le quali confluiscono in gran parte nelle società dell’armatore Ravano.

FAMIGLIA DAPELO

SOCIETÀ: DAPELO

Camogli è un borgo ricchissimo di famiglie di armatori. Tra queste ci sono i Dapelo, di cui si hanno notizie certe a partire dalla fine del ‘700. Il “bacàn”, Andrea “Drin do Campanin”, nasce nel 1779 e ha dieci figli, alcuni dei quali continuano l’attività armatoriale, mentre altri sono imbarcati come marinai. Nel 1856 un bastimento della flotta Dapelo fu impiegato nella campagna di Crimea.

Nel 1891 il pittore Angelo Arpe immortala in un ex voto lo scampato pericolo del brigantino “Michele Dapelo” che evita le rocce durante un fortunale al largo dell’isola di Maiorca. La società “Dapelo Simone & C.” viene sciolta nel 1933. Sono gli anni in cui molti piccoli armatori cessano la loro attività mentre si sviluppano le grandi concentrazioni armatoriali.

FAMIGLIA FASSIO

SOCIETÀ: VILLAIN & FASSIO, COMPAGNIA INTERNAZIONALE DI GENOVA, ATLANTICA CONTAINERS COMMERCIALE

Ernesto Fassio (1893-1968) mosse i primi passi nel modo dello shipping fondando insieme ad un assicuratore di origine svizzera una piccola agenzia di spedizioni marittime, la ditta Villain&Fassio.

Negli anni ’30 con la nave FRANCA FASSIO esercitava una linea sovvenzionata per il trasporto di merci e passeggeri fra Genova e Barcellona, ma l’impresa non fu mai remunerativa.

Il successo arrivò dopo la guerra, quando le società di Fassio arrivarono a gestire 15 navi, tra petroliere, rinfusiere e bananiere.

Nel 1971 fu acquistata dalla Hansa Line una nave ribattezzata ATLANTICA GENOVA, che fu la prima nave portacontainer di bandiera italiana.
Al timone della società vi era già la figlia Franca, subentrata al padre dopo la sua morte sino al definitivo fallimento, dichiarato nel 1975. Ad esso contribuì la gestione – onerosa e anacronistica – delle navi con turbine a vapore, che costituivano all’epoca circa la metà della flotta.

FAMIGLIA FERRO

SOCIETÀ: MARITTIMA ITALIANA

Nel 1912 l’armatore Emilio Ferro si aggiudicò la gara d’appalto per i servizi postali sovvenzionati dalla Stato, già monopolio della Navigazione Generale Italiana. La sovvenzione sarebbe stata di oltre 6 milioni di lire all’anno, all’inizio limitatamente al Mar Tirreno.

Ferro costituì a Genova la Marittima Italiana di cui fu nominato amministratore delegato. La società arrivò ad avere una quarantina di nave con terminali anche a Costantinopoli, Mombasa e Bombay. Nel 1931 fu assorbita dal Lloyd Triestino.

FAMIGLIA GARDELLA

SOCIETÀ: GARDELLA GINO

Gino Gardella fu attivo soprattutto nel campo della carpenteria navale. L’officina si trovava a calata Boccardo. Successivamente, questa esperienza aprì le porte dell’arredamento navale di importanti transatlantici quale il Leonardo da Vinci.

Contemporaneamente, Gardella portò avanti l’attività di armatore. Negli anni ‘60 la società acquistò alcuni piroscafi di circa 2000 tsl definiti “Baby Liberty”. Furono navi adatte ai carichi pesanti fondo-stiva, macchine a poppa, identificati dal nome BRICK seguito da un numero romano. Negli anni ’70 le navi furono dismesse e la ditta cessò l’attività.

FAMIGLIA GAVOTTI

SOCIETÀ: LIGURE-BRASILIANA

La Società Ligure-Brasiliana fu fondata nel 1897 per il traffico dall’Italia verso il Brasile con collegamenti verso i porti del Rio delle Amazzoni e successivamente verso l’Argentina ed i porti del Rio de la Plata.

Nel 1913 la compagnia Hamburg America Line acquistò l’intera quota di capitale della società che nel 1914 assunse la nuova denominazione di “Transatlantica Italiana Società Anonima di Navigazione”.

Nel 1915, con l’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale, venne liquidata la partecipazione azionaria tedesca e rilevata dall’Ansaldo. Il fallimento di quest’ultima coinvolse anche la Società che nel 1934 cessò ogni attività.

FAMIGLIA GRENDI-MUSSO

SOCIETÀ: TARROS, GRUPPO GRENDI

Marco Antonio Grendi fondava nel 1828 a Genova una casa di spedizioni, la più antica ancora in attività in Italia. Da allora l’attività della ditta si è allargata a quella di trasportatori, armatori, terminalisti.

L’attività armatoriale è legata all’ingresso in società di Ugo Musso – fondatore della compagnia TARROS – quindi passata ai figli Giorgio e Bruno. Musso inaugura un nuovo servizio di trasporto container tra Genova e la Sardegna con navi Ro-Ro particolarmente innovative.

La preoccupazione continua delle migliori condizioni logistiche e contrattuali, portò la società ad abbandonare il porto di Genova nel 1972, per poi farvi ritorno nel 1992. Grendi diventa il primo terminalista privato nel porto di Genova.

FAMIGLIA LAVARELLO

SOCIETÀ: LA VELOCE, LAVARELLO GB FU PROSPERO

Il capostipite della famiglia fu Prospero Lavarello, un camoglino trasferitosi a Varazze, proprietario di un brigantino.

GioBatta Lavarello fu il pioniere del trasporto emigranti verso il Sud America, inizialmente esercitato con i velieri, quindi con una flotta di piroscafi in ferro allestita in società con Matteo Bruzzo – tesoriere del Comune di Genova – e i Marchesi Marcello Durazzo e Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini. Durante gli anni ’70 la flotta Lavarello era l’unica a capitale italiano – più precisamente genovese – a contrastare la concorrenza estera, soprattutto francese.

I funerali di GioBatta Lavarello, celebrati il 6 dicembre 1881 nella chiesa di S.Stefano a Genova, furono un grande evento cittadino.

FAMIGLIA MARESCA

SOCIETÀ: MARIANO MARESCA & C., MARCOR

Famiglia originaria di Sorrento, imparentata con i Ciampa, storica famiglia armatoriale del Meridione, si trasferisce a Genova nella seconda metà dell’800.
Nel 1912 l’armatore Mariano Maresca, figlio di Luigi, risulta proprietario di due piroscafi e nel 1915 riceve la medaglia d’oro per benemerenza dalla Federazione Armatori Liberi Italiani.

Dopo il 1946 la società MARCOR arriva ad armare sino a 24 navi tipo Liberty.
Maresca fu tra i primi a credere nell’ innovazione rappresentata dal container: nel 1970 fa costruire dai Cantieri Van der Werf la nave RELAY, capace di 85 container, la prima del genere battente bandiera italiana.

FAMIGLIA MENADA

SOCIETÀ: ATLANTIDE SOCIETÀ PER IMPRESE MARITTIME

Emilio Menada era nato nel 1853 e morì a 104 anni dopo una vita ricca di esperienze e rapporti umani significativi: tra questi il nipote Alfonso Clerici.

Dopo gli anni della gavetta a bordo di velieri e piroscafi, nel 1898, la stima di Edilio Raggio gli valse la direzione della Società Commerciale Italiana di Navigazione. In seguito, fu presidente e consigliere di altre società importanti, tra cui la NGI e per qualche anno dell’Ansaldo, nonché fra i fondatori di Confitarma nel 1901.

Grazie alla sua indiscussa perizia tecnica, partecipò alla progettazione di transatlantici. Una chiatta ad elevatori meccanici di sua invenzione venne battezzata Menada: permetteva di ridurre di un terzo il tempo necessario a rifornire le navi di carbone.

FAMIGLIA MILESI

SOCIETÀ: MILESI PIETRO fu GIOVANNI

Pietro Milesi cominciò da giovane a lavorare in Darsena. Riuscì con sacrificio a mettere insieme una piccola fortuna con cui comprare, verso il 1880, un vaporetto per trasportare emigranti da Napoli a Genova: all’epoca erano numerose le famiglie che dal meridione venivano ad imbarcare a Genova per l’America sui bastimenti stranieri e italiani.

Gli affari andavano bene, ma Milesi – invece di proseguire a investire sui piroscafi – decise di far costruire dall’Odero di Sestri Ponente una grossa nave che chiamò AUSTRALIA e che mise sulla rotta di Capo Horn. Milesi divenne uno dei più importanti armatori della vela, che romanticamente non volle mai abbandonare.

FAMIGLIA MORTOLA – BOZZO

SOCIETÀ: MORTOLA GIUSEPPE & BOZZO EMANUELE

Le famiglie Mortola e Bozzo, unite da legami di parentela, furono tra le più importanti famiglie armatoriali dell’epoca della vela.

All’inizio della prima guerra mondiale la società vanta una flotta di grandi velieri in ferro. Il SARDOMENE fu la prima nave italiana affondata a cannonate dai sommergibili tedeschi.

Nel dopoguerra la società continua a gestire velieri, finchè nel 1927 viene acquistato in Inghilterra un piroscafo di seconda mano: il MARIA ADELE. L’esperienza non fu coronata da successo: navigò con alterne fortune sino al 1932 fino a quando la ditta fu sciolta.

FAMIGLIA PARODI

SOCIETÀ: PARODI EMANUELE VITTORIO soc. an. nav.

Sono stati molti i Parodi armatori, dei quali è difficile ricostruirne la parentela, in quanto cognome molto comune a Genova. Tra essi Angelo Parodi ed Emanuele Parodi.

Quest’ultimo fu nel 1914 presidente della Federazione Armatori Liberi Italiani, primo esempio di organizzazione sindacale dei datori di lavoro. Egli fu protagonista della famosa “Serrata degli Armatori”, che mise in grave difficoltà sia l’armamento che i marittimi, guidati da Giulietti, astro nascente del sindacalismo marittimo. La serrata ebbe fine soltanto il 15 Giugno 1914 anche per il notevole rialzo dei noli provocato dalla ormai prossima Prima guerra mondiale. Nel 1940 fu nominato Cavaliere del Lavoro.

FAMIGLIA PITTALUGA

SOCIETÀ: PITTALUGA LUIGI VAPORI

Nel 1902 la Pittaluga Luigi Vapori viene aperta con un capitale sociale di £ 150.000. Nel 1915 Luigi Pittaluga riceve un encomio per essere il maggiore sottoscrittore privato d’Italia al Prestito Nazionale.

L’attività principale della Ditta non era l’armamento, ma la demolizione delle navi. Il cantiere di demolizione era situato in Sampierdarena, borgo di origine della famiglia.

I vapori da demolire si compravano quasi sempre in Inghilterra, nei porti di Glasgow, Cardiff e Newcastle. Il Comandante e l’equipaggio erano inviati sul posto in treno, si armava la nave con bandiera italiana (per risparmiare molto spesso si manteneva lo stesso nome inglese), quindi la si caricava di carbone con destinazione Genova, dove veniva demolita. Ogni ditta di demolizione aveva del personale proprio che si era specializzato in questo traffico “one way”. Con questa prassi si spiega il gran numero di navi armate dalla ditta nel corso della sua storia.

FAMIGLIA QUAGLIA

SOCIETÀ: SORIMA – SOCIETÀ RECUPERI MARITTIMI

Giovanni Quaglia fu un armatore anomalo, in quanto ebbe l’idea di una flotta operativa non sulle rotte commerciali ma in tutti i teatri di sinistri in mare.
Fondata nel 1926 insieme ad alcuni soci, la sua società gestiva nel 1929 quattro navi, specializzate nella ricerca e recupero di scafi affondati lungo le coste o del loro carico.

Passò alla storia il recupero del tesoro dell’EGYPT, piroscafo passeggeri naufragato nel 1922 al largo di Brest, per conto dei Lloyd’s di Londra. Ne fu protagonista la nave di Quaglia ARTIGLIO.

FAMIGLIA RAGGIO

SOCIETÀ: SOCIETÀ  COMMERCIALE ITALIANA DI NAVIGAZIONE

Edilio Raggio (1840-1906) diventa armatore in funzione della sua attività primaria di industriale: fonda la Società Commerciale Italiana che nel 1902 conta 11 piroscafi adibiti al trasporto di minerali, soprattutto ferro e carbone, dal Nord Europa.

Proprietario di miniere, altoforni, industrie di macinati, zuccherifici, cotonifici, assicurazioni, banche, era considerato l’uomo più ricco d’Italia. Il figlio Carlo fu uno degli azionisti della Navigazione Generale Italiana.

Cospicuo era anche il patrimonio immobiliare, tra cui il famoso Castello Raggio che l’armatore fece costruire sul litorale di Cornigliano, successivamente demolito nel 1951.

FAMIGLIA RUBATTINO

SOCIETÀ: NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA

Raffaele Rubattino – insieme al siciliano Florio – incarna la modernità dell’essere armatore in un momento di cambiamenti epocali a livello politico e tecnologico.

Egli fu uno degli artefici della futura Marina mercantile italiana. La sua vita si svolse parallelamente all’affermazione della marina a vapore e di questa ne fu in parte artefice: aveva 8 anni quando il 14 ottobre 1818 entrò nel porto di Genova il Ferdinando I, la prima nave a vapore del Mediterraneo. Nel 1837 Rubattino fondò la sua prima società, dotandola di un piroscafo a ruote. In seguito acquistò altri piroscafi ad elica da cantieri inglesi.

Morì nel 1881, due mesi dopo aver contribuito alla nascita della Navigazione Generale Italiana, una delle maggiori compagnie marittime europee e mondia

FAMIGLIA SCERNI

SOCIETÀ: COMPAGNIA GENOVESE DI NAVIGAZIONE A VAPORE, INCRES

La familgia Scerni esercita il mestiere di spedizionieri sin dal 1840 ma inizia l’attività armatoriale solo a partire dal 1902. Paolo Scerni è il presidente ed Enrico Scerni uno dei consiglieri della nuova società che hanno contribuito a fondare.

Nel decennio dell’anteguerra, i piroscafi gestiti dalla Compagnia Genovese di Navigazione a Vapore sono una decina, impiegati per servizi di linea con alcuni porti del Mediterraneo orientale e dal 1936 con il Canada: questi ultimi trasportano all’andata frutta fresca, agrumi e prodotti tipici italiani; al ritorno merce varia a cereali.

La flotta viene annientata durante la guerra, ma la famiglia seppe reagire diventando un pioniere delle linee crocieristiche ed un colosso della logistica.
Gianni Scerni fu anche azionista e presidente delGenoa Cricket and Football Club e presidente del RINA sino al 2012.

FAMIGLIA ZANCHI

SOCIETÀ: ZANCHI

La ditta di Zanchi Andrea iniziò la sua attività nel 1925 a Genova con sede in piazza Banchi al numero 5.

Si specializzò nel trasporto della carne congelata dal Sud America, Argentina e Uruguay, con le prime navi frigorifere della nostra marina mercantile. Queste attraccavano a Calata Gadda, dove esisteva un grosso magazzino frigorifero chiamato “Frigorifero Andrea Zanchi”.

La nave più famosa di Zanchi fu l’OLTERRA. Ormeggiata ad Algesiras, durante la guerra funse da base segreta per gli uomini-rana italiani, incaricati di minare le navi inglesi ancorate nella vicina rada di Gibilterra. Gli Alleati scopersero l’inganno solo dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.

FAMIGLIA ZINO

SOCIETÀ: LLOYD PACIFICO, S.E.A. – SOCIETÀ ESERCIZIO ARMAMENTO

La famiglia era originaria di Savona.
Nel 1912 Dionisio Zino costituisce a Genova con alcuni soci la Lloyd Pacifico per i traffici regolari con il Sudamerica, sponda atlantica e pacifica.

Le navi erano caratterizzate dal fumaiolo color ocra con una Z rossa da entrambi i lati; i loro nomi terminavano tutti con una a accentata. Nel 1924 fonda la S.E.A. Luigi Zino fu rappresentante dell’Armamento ligure nel CDA del Registro Navale. Morì nel 1931.

Le società non sopravvissero agli eventi bellici.

FAMIGLIA ZOBOLI

SOCIETÀ: ZOBOLI MARIO&C. , SOC. ANONIMA SARDA DI ARMAMENTO

Il nome dell’armatore Zoboli si incontra per la prima volta nel 1933, con scagno a Genova in piazza Raibetta, poi trasferito a Pegli presso la villa Helvetia.
Zoboli arriva a gestire 5 piroscafi, tutti perduti durante la guerra.

Nel dopoguerra una nave rinfusiera di Zoboli – la MARIO Z – è protagonista di un importante intervento di “chirurgia” navale: l’allungamento dello scafo di 23 metri, il più lungo mai realizzato in Italia. Il nuovo troncone fu costruito, nel 1966, dai “Cantieri del Mediterraneo” di Pietra Ligure e rimorchiato a Genova presso le officine Campanella, dove venne assemblato al centro della nave, previamente sezionata.